Con il termine di alimentazione di emergenza intendiamo riferirci ad un sistema o complesso elettrico avente il compito di fornire energia elettrica ad un gruppo di utenze quando viene a mancare l’energia elettrica ordinaria o principale. Questa definizione, anche se generica, nel suo insieme presenta importanti particolari che durante la fase progettuale di un impianto elettrico non bisogna sottovalutare. Infatti, la mancanza improvvisa dell’alimentazione elettrica principale può arrecare inconvenienti più o meno gravi che vanno dal semplice disagio economico, fino ai pericoli per la sicurezza delle persone.
A secondo del tipo di contesto in cui ci si accinge ad operare, l’alimentazione di emergenza può essere classificata in alimentazione di riserva e alimentazione di sicurezza.
Quando si parla di alimentazione di riserva ci si può semplicemente riferire ad un sistema elettrico in grado di garantire l’ alimentazione di apparecchi utilizzatori che, per un motivo o per un altro, non ha niente a che vedere con la sicurezza delle persone. Per esempio, l’illuminazione di un ambiente allo scopo di potere continuare una determinata attività fa parte dell’alimentazione di riserva.
Per quanto riguarda l’aspetto progettuale, questo tipo di alimentazione non richiede particolari requisiti, vanno stabiliti in funzione del caso.
Si definisce alimentazione di sicurezza il sistema elettrico installato per garantire l’alimentazione di utenze elettriche o parti di impianto necessarie per la sicurezza delle persone. Evidentemente questo tipo di alimentazione, rispetto a quello visto in precedenza, dovrà necessariamente, in fase progettuale, presentare requisiti di sicurezza.
L’alimentazione di sicurezza può essere classificata nel seguente modo in automatica e non automatica.
Nel primo caso, il funzionamento elettrico avviene in automatico, cioè senza l’intervento dell’operatore. Al contrario il secondo tipo di alimentazione richiede l’intervento dell’operatore.
Per quanto riguarda i requisiti che devono possedere i circuiti di sicurezza li possiamo riassumere come segue
-Non devono attraversare luoghi con rischio d’incendio, quindi devono essere progettati con cavi resistenti al fuoco.
-Non devono attraversare luoghi con pericolo di esplosione.
-Al fine di garantire la continuità di servizio, gli stessi circuiti devono essere progettati per omettere la protezione contro il sovraccarico.
-In presenza di un cortocircuito, deve intervenire solamente l’interruttore preposto e quindi associato ad un determinato circuito facente parte dell’impianto di sicurezza, assicurando la continuità di servizio alla restante parte dell’impianto di sicurezza.
-Per evitare errori di manovra, tutti i dispositivi di protezione e di sezionamento dei circuiti di sicurezza devono essere necessariamente contrassegnati.
Infine, è buona regola prevedere il passaggio dei conduttori elettrici dell’impianto di sicurezza con tubi in PVC separati da quelli che contengono cavi che alimentano utenze con l’energia elettrica ordinaria.