Capita spesso di confrontarmi con persone alle prime armi nel mondo degli impianti elettrici e cercare di spiegare loro perchè ci sono condizioni in cui se non si presta attenzione a come si collegano le apparecchiature elettriche di casa si può incorrere nel rischio di incendi anche se l’impianto è a norma e a regola d’arte.
Spesso il dubbio di molti è capire se avere più utenze collegate sulla stessa ciabatta può essere motivo di pericolosità.
La ciabatta, che è più corretto chiamare multipresa, non è pericolosa in quanto tale, perchè non è la causa di surriscaldamento.
Infatti, anche se sulle sue caratteristiche è indicato che può sopportare carichi fino a 10A, ci puoi collegare anche carichi superiori e, che se cablata correttamente, non si surriscalda, visto che prima che ciò avvenga interviene il magnetotermico che si trova a protezione della linea a cui è stata collegata la multipresa.
Quindi, una presa da 10A, e in questo caso non mi riferisco ad una multipresa, protetta, può tranquillamente erogare fino a 10A e non gli succederà nulla anche se il carico collegato assorbe una corrente maggiore, in quanto interverrà sempre prima il magnetotermico.
Le multiprese, possono subire dei surriscaldamenti se, per esempio, sono omologate per assorbimenti fino a 10A e vengono collegate a prese il cui magnetotermico a monte è da 16A oppure 25A.
Ragionando in termini di potenza, giusto per essere ulteriormente più chiari, su una multipresa c’è scritto in genere, oltre ai valori di tensione e corrente, anche quanti Watt è possibile prelevare. Solitamente sono 1500W.
Questi rappresentano la potenza espressa in watt che è possibile prelevare da tutte le prese di cui è dotata la multipresa o da una sola delle sue prese, tenendo presente che la somma delle potenze prelevate dalle prese della multipresa non deve superare 1500W.
Quello che risulta pericoloso invece, sono gli adattatori tripli spina e presa,
La pericolosità di questi dispositivi si presenta quando vengono montati uno sull’altro, in quanto non essendo una connessione rigida e stabile, tendono ad uscire, rendendo la connessione tra di loro precaria.
Questo crea le condizioni per il surriscaldamento e il conseguente scioglimento del materiale isolante plastico di cui sono fatti questi adattatori, creando così i presupposti per un incendio.
Forse a questo punto ti starai chiedendo perchè in questo caso non interviene il magnetotermico. Questo succede perchè il magnetotermico interviene per sovraccarichi, quindi per assorbimenti di correnti maggiori di quelli per cui è tarato, ed eventuali cortocircuiti.
Nel caso di adattatori tripli collegati in cascata, se le apparecchiature ad essi collegati non superano il valore di assorbimento per cui il magnetotermico è tarato, questo non interviene. Di conseguenza il surriscaldamento di questi dispositivi non può essere visto dal magnetotermico come un sovraccarico.
Non si può parlare di cortocircuito, perchè questa situazione avviene quando due conduttori a differente potenziale, fase e neutro, entrano in contatto diretto tra di loro.
Nel nostro caso, invece, la giunzione che diventa precaria e surriscalda l’adattatore triplo, avviene quasi sempre su uno solo dei due conduttori che non necessariamente entra in contatto con l’altro conduttore a differente potenziale.