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In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del relè e vediamo quali risultano essere i prezzi dei vari prodotti.
In termini molto generali, il relè è un dispositivo comandato dalle variazioni di corrente per influenzare le condizioni di un altro circuito.
In sostanza, il relè è ideato come un interruttore che viene azionato elettromagneticamente.
La definizione data dalle norme Cei aggiunge qualche elemento in più: “Il relè è un apparecchio destinato a provocare predeterminati cambiamenti di stato nei suoi circuiti elettrici di uscita, quando si verificano particolari condizioni di alimentazione nei suoi circuiti di entrata”. Naturalmente, come tutti sappiamo, il relè può azionare il circuito collegato ai suoi morsetti d’uscita sia se è a riposo (non attraversato da corrente), sia se è eccitato (attraversato da corrente).
Tipologie Relè
Oggi il mercato offre una grande varietà di relè, le cui caratteristiche elettriche essenziali si possono ricondurre a:
– caratteristiche elettriche dell’ingresso di comando: tensione, frequenza e corrente assorbita;
– capacità di commutazione dei contatti: corrente nominale massima, potere di interruzione;
– livello d’isolamento tra i due circuiti, solitamente dell’ordine di centinaia o migliaia di volt.
Per quanto riguarda la logica di funzionamento, si può distinguere tra relè monostabili, bistabili e passo-passo. Nei relè monostabili, una sola posizione dei contatti è stabile, mentre l’altra – temporanea – si ha solamente quando è presente il segnale d’ingresso.
Alcuni modelli (relè temporizzati) introducono un ritardo stabilito tra l’applicazione del segnale e la commutazione del circuito. Si parla, in questo caso, di relè temporizzati ritardati nell’eccitazione o nella diseccitazione, con apertura o chiusura del circuito una sola volta o ciclicamente.
Nei relè bistabili vi sono invece due posizioni stabili del circuito d’uscita. Caratteristiche di questi modelli sono l’assenza di consumo energetico per mantenere la posizione raggiunta e persistenza dello stato anche dopo lo spegnimento dell’apparecchiatura collegata a valle. In sostanza, si tratta di forme elementari di memoria, perché le apparecchiature di questo tipo sono in grado di memorizzare il fatto di essere state attivate o, da un diverso punto di vista, il fatto di avere ricevuto un segnale di eccitazione della bobina. Infine, i relè passo-passo prevedono una serie ciclica di configurazioni dei contatti, che viene percorsa avanzando di un passo ad ogni impulso d’ingresso. Da queste apparecchiature, meccanicamente piuttosto complesse e delicate, sono nati in epoca più recente i cosiddetti programmatori ciclici, blocchi funzione ormai disponibili in tutti i plc.
Questo quadro iniziale è stato interessato, negli anni, da numerosi cambiamenti, a testimonianza della vitalità di una tecnologia che affonda le proprie radici in tempi ormai lontani (la parola relè deriva da relais, che indicava il luogo dove nei primi servizi postali i messi cambiavano cavallo per lasciarlo riposare). Ad esempio, la commutazione, inizialmente affidata a una bobina elettromagnetica, vede oggi altre possibilità di scelta. Troviamo quindi i relè a disco, i dry-reed e soprattutto i relè a stato solido e i relè a circuito integrato.
I relè a disco sono ampiamente utilizzati per garantire la sicurezza nella logica di funzionamento degli impianti ferroviari. Il relè viene normalmente usato come relè di controllo dei segnali permanentemente luminosi, come relè di controllo della manovra da deviatoio e come relè dei circuiti di binario alimentati in corrente alternata. Il principio di funzionamento, simile a quello dei contatori di potenza tradizionali, fa muovere un disco posto all’interno del relè solo quando la coppia motrice, proporzionale al prodotto di due correnti sinusoidali e del loro reciproco sfasamento, supera il valore minimo preimpostato.
Il relè dry-reed è invece un particolare tipo di monostabile dove i contatti sono contenuti in un’ampolla di vetro sigillata ermeticamente, al cui interno è stato immesso gas inerte. Le due lamine metalliche che costituiscono il contatto sono realizzate in materiale ferromagnetico. Nel tipo con contatto normalmente aperto, quando le due lamine sono investite da un campo magnetico esterno, esse si magnetizzano temporaneamente e si attraggano tra loro. I vantaggi di questo dispositivo sono la bassa usura nel tempo, grazie alla totale protezione dei contatti da polvere ed umidità, nonché il ridotto rischio di innesco di archi voltaici. Simili ai dry-reed sono i relè a mercurio. In essi la lamina mobile, sfruttando il fenomeno di capillarità, è costantemente bagnata di mercurio, metallo liquido, amagnetico e conduttivo.
Passando a tecnologie più recenti, troviamo i relè a stato solido (Ssr – Solid State Relay) o statici, privi di contatti meccanici. Essi sono composti da due circuiti elettronici separati galvanicamente tra loro tramite un fotoaccoppiatore. La parte che funziona in serie al carico è costituita da un triac, attivato e disattivato tramite un segnale a livello logico che pilota il fotoaccoppiatore. Consideriamo, ad esempio, i nuovi relè statici per carichi trifasi Contactron di Phoenix Contact, presentati come un’alternativa compatta e di lunga durata ai circuiti elettromeccanici tradizionali. Essi offrono fino a quattro funzioni per motori in un unico apparecchio: avviamento diretto, inversione di marcia, relè di protezione motore e arresto d’emergenza.
Dall’avviamento diretto ‘1 in 1’ all’inversione di marcia ‘4 in 1’ con protezione termica e arresto d’emergenza, è disponibile un’ampia gamma di apparecchiature per motori fino a 4 kW.
I dispositivi, con uno spessore di 22,5 mm, sono disponibili nelle tre classi 0,6 A, 2,4 A e 9 A con tensioni di comando di 24 Vcc o 120/230 Vca. La nuova classe di potenza 0,6 A è ideale per motori fino a 0,18 kW e dispone di una precisa regolazione per basse correnti. La tecnologia ibrida, una combinazione di semiconduttori e di robusti relè con microprocessore di controllo, consente un’attivazione ‘protetta’, riduce il carico sui contatti del relè e ne aumenta di conseguenza la durata di almeno 10 volte rispetto alle soluzioni standard puramente meccaniche. Nelle apparecchiature a stato solido, la tipologia ‘zero crossing’ effettua la chiusura e l’apertura del circuito, quando la sinusoide sta per attraversare lo zero, minimizzando il picco di corrente generato sulla linea. Possiamo citare, ad esempio, la Serie 77 di Finder, l’azienda fondata dall’inventore dei relè passo passo. I relè a stato solido modulari Serie 77 offrono la commutazione ‘zero crossing’ particolarmente adatta alla commutazione di carichi per lampade a basso consumo. Per l’utilizzo di altre tipologie di carichi, è disponibile una versione ‘random switching’. Tra i tipi disponibili vi è il 77.01.xxxx.8050 ‘zero crossing switching’, particolarmente adatto per lampade con alte correnti di spunto (in particolare per lampade compatte a basso consumo – cfl), carichi resistivi, solenoidi, bobine di contattori. Il tipo 77.01.xxxx.8051 ‘random switching’ è invece particolarmente adatto per commutazioni veloci (come carichi motore), collegamenti con fase di alimentazione diversa dalla fase di uscita e carichi trifase.
Prezzi Relè
Nella tabella che segue è possibile trovare informazioni sui prezzi dei relè in vendita online.
Cliccando sui vari prodotti è possibile visualizzare maggiori informazioni, come la descrizione delle caratteristiche e le opinioni e recensioni.