Uno dei problemi che talvolta si può verificare nell’installazione di antifurti casa è un malfunzionamento dovuto alla non adeguata tensione di alimentazione dei vari dispositivi, quali sensori e rivelatori, dovuta alla lunga tratta da percorrere per collegarli alla centrale.
Per collegare tutti i vari componenti che costituiscono l’impianto antifurto, si utilizzano dei cavi in PVC (sempre che non si sia optato per l’installazione di un impianto wireless…)
Le coppie di cavi devono essere identificate attraverso un codice dei colori come riportato in tabella.
La caratteristica di questo cavo è quella di non propagare la fiamma e non propagare l’incendio.
Esistono in commercio cavi con coppie di conduttori di sez. unica da 0,22 mm, da 0,50 mm, da 0,75 mm e cavi con coppie di conduttori di sezione mista.
La coppia di conduttori rosso e nero deve essere sempre utilizzata per l’alimentazione dei dispositivi.
Ora, se utilizzare, e quando sia più opportuno utilizzare, i cavi con schermatura piuttosto che quelli senza schermatura, è una questione che non si riesce a risolvere definitivamente, perchè ogni installatore ha la sua teoria. La cosa migliore da fare quindi è quella di interpellare le case costruttrici dei dispositivi per sapere, in base al tipo di sensore che si vuole utilizzare, se c’è bisogno della schermatura oppure no.
Dal mio punto di vista personale, per evitare disturbi di varia natura, è bene utilizzare sempre cavi schermati.
Nella posa dei cavi, un accorgimento importante, anzi fondamentale, è che il tragitto dei cavi dell’impianto antifurto casa sia completamente separato dagli altri tipi di impianti, questo significa, tubi, canaline e cassette di giunzione separati dall’impianto elettrico, telefonico, TV, audio ecc… e altra cosa importante, le cassette di giunzione, qualora si presenti la necessità di utilizzarle, devono avere la protezione contro l’apertura.
Visto che la tensione di alimentazione di un impianto antifurto è in corrente continua e a 12V, bisogna tenere conto, quando si realizzano le connessioni, delle cadute di tensione lungo i cavi che possono influire negativamente sul funzionamento dei sensori e potrebbero dare luogo a falsi allarmi. Quindi adesso vedremo un sistema per calcolare questa caduta di tensione, che ripeto bisogna tenerne conto altrimenti si corre il rischio di avere un impianto con problemi di funzionamento.
Indicativamente:
per il conduttore di sezione 0,22 mm2 la resistenza è di 0,089 ohm/metro
per il conduttore di sezione 0,5 mm2 la resistenza è di 0,039 ohm/metro
per il conduttore di sezione 0,75 mm2 la resistenza è di 0,026 ohm/metro
Ora, molto semplicemente per calcolare la caduta di tensione lungo i cavi si ricorre alla legge di ohm.
V= R x I
R è la resistenza del tratto di cavo utilizzato, moltiplicato per due, in quanto bisogna considerare che i conduttori che collegano il dispositivo sono sempre due, positivo e negativo
I è la corrente in Ampere assorbita dalla linea
V è la tensione di alimentazione del circuito.
Facciamo un paio di esempi per capire meglio cosa bisogna fare
supponiamo di avere nel primo esempio una centrale dalla quale parte un cavo lungo 50 mt con sezione 0,50 mm2 che arriva ad una cassetta di giunzione e da questa cassetta di giunzione partono tre linee della stessa sezione da 0,22 mm2 ed ogni linea ha lunghezza rispettivamente:
linea 1 = 20mt
linea 2 = 60mt
linea 3 = 30mt
Ognuna di queste linee alimenta un gruppo di rivelatori di vario genere. Ogni gruppo assorbe rispettivamente:
gruppo 1) 100mA,
gruppo 2) 80mA
gruppo 3) 50mA.
Ora, sapendo le lunghezze dei conduttori e la resistenza al metro per ogni sezione dei conduttori, possiamo ricavarci la resistenza del cavo sulla lunghezza da noi utlizzata, ricordando di moltiplicare il valore della lunghezza per due, in quanto i conduttori sono due, positivo e negativo, quindi avremo:
linea A= 50mt x 0,039 x 2= 3,9 ohm (cavo dalla centrale alla cassetta di giunzione)
linea 1= 20mt x 0,089 x 2= 3,56 ohm
linea 2= 60mt x 0,089 x 2= 10,68 ohm
linea 3= 30mt x 0,089 x 2= 5,34 ohm
Sappiamo anche quanto assorbono i tre gruppi di rilevatori, quindi applicando la legge di ohm possiamo ricavarci le cadute di tensione sulle 4 linee:
ricordarsi che i valori degli assorbimenti devono essere in ampere, quindi i valori 100mA, 80mA e 50mA essendo dei sottomultipili, devono essere divisi per 1000. Quindi avremo che 100mA=0,1A; 80mA=0,08A; 50mA=0,05A.
Cadute di tensione:
linea A: V=R x I = 3,9 x 0,23 (è la somma delle tre correnti assorbite dai tre gruppi, in quanto la linea A, che parte dalla centrale, è quella che trasporta la corrente totale assorbita dall’impianto) = 0,9V
linea 1: 3,56 x 0,2 = 0,7V
linea 2: 10,68 x 0,08 = 0,85V
linea 3: 5,34 x 0,05 = 0,27V
tensioni che alimentano i tre gruppi:
linea A: 12 – 0,9= 11,1V (11, 1 è il valore di tensione alla cassetta di giunzione)
linea 1: 11,1 – 0,7 = 10,4V
linea 2: 11,1 – 0,85 = 10,25V
linea 3: 11,1 – 0,27 = 10,83V
Questi valori che abbiamo calcolato, devono essere confrontati con i valori minimi di alimentazione dei dispositivi, riportati nei manuali dei costruttori e se risultano sottoalimentati, possono dare origine a falsi allarmi.
Nel secondo esempio,riprendiamo lo stesso esempio, però invece di avere un conduttore unico che parte dalla centrale e poi si divide in una cassetta di giunzione, abbiamo tre cavi che partono dalla centrale ed ognuno alimenta una zona composta da gruppi di rivelatori, identici a quelli dell’esempio 1.
Ripetendo i calcoli abbiamo:
linea 1: 70mt x 2 x 0,089 = 12,46 ohm
linea 2: 110mt x 2 x 0,089 = 19,58 ohm
linea 3: 80mt x 2 x 0,089 = 14,24 ohm
Cadute di tensione:
linea 1) 12,46 x 0,1A = 1,24V
linea 2) 19,58 x 0,08A = 1,56V
linea 3) 14,24 x 0,05A = 0,71V
Tensione di alimentazione su ogni gruppo di rivelatori:
linea 1: 12-1,24= 10,76V
linea 2: 12-1,56= 10,44V
linea 3: 12-0,71= 11,29V
Come si può notare, i valori di tensione che alimentano i tre gruppi nel secondo esempio sono leggermente maggiori rispetto al primo esempio, questo perchè abbiamo escluso la linea A e alimentato i tre gruppi ognuno in modo indipendente separando le linee in zone, quindi questo ci ha permesso di utilizzare conduttori di un’unica sezione e inoltre, sezionando l’impianto l’abbiamo reso selettivo e quindi anche più agevole nel caso di eventuali ricerche guasti.
Nel caso di piccole abitazioni, queste cadute di tensione possono essere trascurabili, ma nel caso di grandi case, su più piani e/o con giardini esterni piuttosto estesi e che sono dotate di protezioni perimetrali esterne in cui per mettere in collegamento i sensori e i rivelatori con la centrale c’è bisogno di molti metri di cavo elettrico, allora considerare la caduta di tensione diventa un aspetto importante.