La sostituzione di un componente su un circuito stampato prende il nome di dissaldatura. Questo tipo di operazione, soprattutto in quei circuiti dove sono disposti o presenti componenti come diodi, condensatori elettrolitici e circuiti integrati, deve essere eseguita con scrupolosità evitando di compromettere l’integrità dei componenti stessi oltre che del circuito stampato.
Riferiamoci alle figure1.a-b-c. La dissaldatura dei terminali del componente da sostituire può essere compiuta adottando due differenti soluzioni, utilizzando un dissaldatore, oppure impiegando un’apposita treccia in rame che può essere facilmente acquistata presso i rivenditori di materiale radioelettrico.
Nel primo caso, fig.1-a, basta portare a fusione completa lo stagno della saldatura da rimuovere tenendo premuta la pompetta, rilasciando poi questa, essa aspirerà lo stagno che verrà quindi espulso premendo alcune volte la pompetta stessa. Un’alternativa a questo metodo consiste nell’impiegare una pompetta aspirante separata la quale contiene uno stantuffo caricato da una molla, premendo un bottone di sgancio la molla si allontana dalla punta e determina un forte risucchio dello stagno fuso dal saldatore.
Fig.1-a-b
La dissaldatura con treccia in rame, fig.1-c, trova largo impiego in tutti quei casi in cui bisogna operare in modo che non si verifichino riscaldamenti eccessivi che possano compromettere l’integrità del componente e delle pista in rame, evitando così che questa possa staccarsi dal supporto. Il procedimento è molto semplice, si dispone l’estremità della treccia in rame sulla saldatura da rimuovere e quindi si appoggia su essa la punta del saldatore esercitando una moderata pressione. In questo modo lo stagno fuso si va a depositare sulla treccia in rame permettendo in tal modo di estrarre i terminali del componente guasto dalle due piazzole in rame del circuito stampato.
Fig.1-c.
In certi casi, quando il lato delle piste in rame non è facilmente accessibile si adotta una tecnica che permette la sostituzione di un componente senza rimuovere il telaietto dalla sua sede di fissaggio. Questo procedimento consiste nel rompere completamente il corpo del componente guasto facendo attenzione che i due terminali rimangano infissi nel circuito, e servendosi delle presselle si divaricano gli spuntoni dei terminali recuperati verso l’esterno in modo da formare un occhiello per lato. Fatto questo, prendiamo il nuovo componente da applicare al circuito, accorciamo i due terminali,li mettiamo in intimo contatto con gli occhielli ottenuti, e servendosi di un saldatore a matita si depositano sugli occhielli alcune gocce di stagno, in modo da collegare regolarmente il nuovo componente.
Fig.2-a-b.
La dissaldatura richiede quindi attenzione.