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In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche dell’interruttore differenziale e vediamo quali risultano essere i prezzi dei vari prodotti.
Come Funziona l’Interruttore Differenziale
In qualsiasi impianto è necessario proteggere le persone contro le tensioni di contatto. La legge legge 46/90 del 13 marzo 1990, abrogata e sostituita dal DM 37/2008 prevede che negli impianti comuni venga inserito l’interruttore differenziale come protezione contro le tensioni di contatto e il pericolo di elettrocuzione, al pari dell’impianto di terra.
Inoltre, l’interruttore differenziale è fondamentale come sistema di protezione degli utenti e manutentori di ascensori e montacarichi, dei dispositivi portatili non a doppio isolamento, dei cantieri edili, degli utenti di campeggi e di impianti di alimentazione situati sulle banchine di attracco delle imbarcazioni.
L’interruttore differenziale risulta essere un dispositivo di protezione che controlla la corrente, si tratta quindi di un apparecchio amperometrico, che interviene nel momento in cui l’impianto presenta una dispersione elevata di corrente verso terra.
Questo dispositivo, sensibile alla corrente omopolare, effettua in modo continuo la somma vettoriale delle correnti di linea del sistema di alimentazione e, fino a quando il risultato della somma risulta essere zero, permette il collegamento dell’utenza alla rete di alimentazione. Se il valore del risultato risulta essere invece superiore a quello stabilito, lo interrompe rapidamente, in base alla sensibilità dell’apparecchio.
Il principio di funzionamento su cui si basa un interruttore differenziale è quindi quello di un rivelatore che controlla la dissipazione di una determinata corrente verso terra, in caso di guasto.
Se questa corrente supera il valore di sensibilità del dispositivo, il differenziale scatta e lo sganciatore apre il circuito.
Gli interruttori differenziali possono essere classificati in base:
-Alle funzioni intrinseche
-Alla forma d’onda rilevabile
-Alla sensibilità di intervento.
In base alle funzioni intrinseche, possiamo distinguere
-Differenziali magnetotermici
Nei differenziali magnetotermici si trovano sia le funzioni differenziale che magnetotermica. Questi dispositivo intervengono in tutte le situazioni di guasto e sono autoprotetti fino ai valori massimi di corrente di cortocircuito indicati sulla loro targa.
Spesso costituiscono un corpo unico con lo sganciatore magnetotermico.
-Differenziali puri
I differenziali puri intervengono solo per una corrente di guasto a terra e quindi devono essere utilizzati in serie ad un interruttore automatico o a un fusibile, visto che non risultano protetti dalle sovracorrenti.
-Differenziali ritardati o selettivi.
I differenziali ritardati o selettivi si caratterizzano per un ritardo nell’intervento, per dare modo alla protezione posta a valle di intervenire prima che scatti quella generale, e sono solitamente installati a monte di altri differenziali rapidi, in modo da ottenere un intervento selettivo. Questi dispositivi possono essere sia magnetotermici che puri.
In base alla forma d‘onda delle correnti di dispersione a cui sono sensibili, gli interruttori differenziali si dividono in
-Differenziali tipo AC, per sola corrente alternata. Il differenziale tipo AC è adatto per gli impianti nei quali si prevedono correnti di terra di forma sinusoidale. Rimane invece insensibile a correnti impulsive fino a 250 A di picco, normalmente generate da sovratensioni atmosferiche o di manovra.
-Differenziali tipo A, per corrente alternata e pulsante con componenti continue. Il differenziale tipo A è usato negli impianti in cui si trovano apparecchi utilizzatori che hanno dispositivi elettronici per raddrizzare la corrente o per regolare, tramite il taglio di fase, una grandezza fisica come la velocità. Questo genere di dispositivi utilizzatori si caratterizzano anche per il fatto di essere alimentati direttamente dalla rete, senza interposizione di trasformatori, e isolati in classe I.
In base alla sensibilità, gli interruttori differenziali si possono classificare in
-Differenziali a bassa sensibilità, 0,3 A – 0,5 A – 1 A – 2 A
-Differenziali ad alta sensibilità, 0,01 A- 0,03 A.
La sensibilità si basa sulla corrente differenziale che fa intervenire il rivelatore che sgancia l’interruttore. Vi sono diverse soglie di sensibilità del relè differenziale, quelle ad uso civile sono tipicamente da 30 mA, mentre nell’industria oltre ai 30 mA, vi sono i 300 mA, i 500 mA, 1 A ed anche parecchio oltre. Quando agli interruttori è affidata la protezione contro i soli contatti indiretti, la loro sensibilità è generalmente di 0,3 A e risulta essere anche necessario collegare a terra le carcasse metalliche degli utilizzatori.
Nel caso in cui non sia disponibile un impianto di terra con valori bassi di resistenza, è meglio utilizzare un interruttore differenziale con sensibilità 30 mA, che protegge sia dai contatti indiretti che da quelli diretti. La normativa e la legislazione elettrica classificano come interruttori ad alta sensibilità esclusivamente quelli che hanno una corrente differenziale nominale non superiore a 1 A e stabilisce che gli impianti elettrici siano dotati di interruttori differenziali con livello di sensibilità idoneo all’ambiente di installazione.
Gli interruttori differenziali ad alta sensibilità, chiamati anche a sensibilità fisiologica, per la loro capacità di intervenire tempestivamente nel momento in cui una parte in tensione viene toccata da una persona, vengono utilizzati per la protezione contro i contatti diretti e le norme li rendono obbligatori anche in locali da bagno, docce, piscine per uso pubblico e privato.
Contatti Diretti e Contatti Indiretti
L’interruttore differenziale viene utilizzato per la protezione dai contatti diretti e indiretti. Ma che cosa significa contatti diretti e contatti indiretti?
Senza scendere troppo nello specifico, possiamo dire che il contatto è diretto quando una persona tocca un conduttore elettrico che per svariati motivi non è più isolato, viene a mancare quindi il rivestimento della guaina in gomma. In questo caso il cavo elettrico, essendo alimentato e non più isolato, scarica verso terra il suo potenziale attraverso il corpo della persona che accidentalmente lo tocca.
Il contatto indiretto, invece, non prevede la presenza di una persona che tocca un’apparecchiatura o un cavo in tensione non isolato, ma è quella situazione in cui una della fasi di alimentazione di un’apparecchiatura entra in contatto con la parte metallica, l’involucro metallico o una qualsiasi parte metallica, dell’apparecchiatura estranea al circuito elettrico che la alimenta. Per esempio, il cavo di alimentazione di una lavatrice che si stacca accidentalmente a causa delle vibrazioni nel ciclo di centrifuga e tocca l’involucro esterno dell’elettrodomestico. In questo caso possiamo parlare di contatto indiretto.
In entrambe queste situazioni l’unica soluzione per salvaguardare l’incolumità delle persone è quella di installare l’interruttore differenziale.
Con la revisione della norma CEI 64-8, si prende in considerazione proprio l’aspetto dell’aumento della sicurezza nei confronti dei contatti diretti e indiretti. La recente versione della normativa prevede adesso la protezione obbligatoria tramite differenziale, oltre a tutte quelle già previste dalle versioni precedenti. Il differenziale è quindi diventato l’elemento primario e fondamentale nella salvaguardia e protezione delle persone per quello che riguarda la parte elettrica.
Prezzi degli Interruttori Differenziali
Nella tabella che segue è possibile trovare informazioni sui prezzi degli interruttori differenziali in vendita online.
Cliccando sui vari prodotti è possibile visualizzare maggiori informazioni, come la descrizione delle caratteristiche e le opinioni e recensioni.